Oro verde di gran luminosità, bollicine molto sottili che donano grandissima persistenza.
Il profumo è una stilettata, espressività nitida, di gran pulizia e rigore; emerge un’immagine: sembra quasi di essere in montagna, ai piedi di un ghiacciaio, tra ruscelli e prati, con l’aria fredda che colpisce il volto; il finocchietto e l’anice stellato fanno da contorno a zenzero e alla scorza del pompelmo, con un finale di pepe bianco.
In bocca il vino ripercorre le tappe del profumo, una lama fendente solca il palato, l’espressività salina tocca picchi altissimi, l’acidità ritorna prepotente, la salivazione è impressionate; il finale fa danzare letteralmente lingua e palato, vino vibrante dalla scia lunghissima, dove ritornano spezie e piccantezza.
Vino versatile, può essere servito a differenti temperature, freddo a 6-7° per gli amanti della freschezza, dell’irruenza, della stupefacente bevibilità, oppure un pochino più caldo, a 9-11°, in un calice molto ampio, per prenderlo per ciò che è, ovvero un grande e longevo vino, che può evolvere oltre una decade.
A tavola esalta i volatili, la cacciagione da piuma prevalentemente; per la sua ricca ed esuberante componente di acidità e salinità può tranquillamente avvicinarsi a formaggi da latti misti, di media evoluzione, saporiti, ma soprattutto molto aromatici.
Oppure su grandi classici, spaghetti all’astice o aragosta in bellavista, preparazioni nobili per un vino di classe.